Il Mondo come Gira? Chi può essere veramene in grado di definire una cosa "Vera"? Non di certo io... Neanche tu... Forse insieme possiamo fare qualcosa...

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lunedì 7 giugno 2010

Uno, Nesuno e Centomila: Libro di Pirandello, tematica cara a noi giovani.

Salve, 
Ecco come sono stato convinto a leggere questo libro: Sono in classe ed alla fine dell'ora di italiano la professoressa dice "dovete comprare uno nessuno e centomila di Pirandello" e mi è venuto da esclamare, conoscendo il volume del libro, "quìst'è pàcC!". Costretto a leggerlo, ho iniziato a farlo velocemente e senza riflettere ma arrivato circa alla 20esima pagina mi sono accorto che, o leggevo il libro seriamente o non serviva a niente. Perchè? Perchè il libro è riflessivo! L'azione, come in molte (quasi tutte) le opere di Pirandello, è quasi assente del tutto. 



La storia in breve:Un tale Vitangelo Moscarda è una comune persona che ha ereditato la banca del padre e vive di rendita. Un giorno, in seguito all'affermazione da parte della moglie di un suo difetto fisico (naso storto), inizia a capire che le persone intorno a lui hanno un'immagine della sua persona completamente diversa da quella che luiha di sé stesso. La consapevolezza di essere visto dalle persone intorno a lui in centomila forme, accende il desiderio di distruggere queste forme, con l'obiettivo di scoprire la sua vera essenza. Ciò non è compito semplice infatti il protagonista arriverà alla follia, (considerata positivamente, non negativamente) momento in cui, sospesi tutti i comportamenti prima automatici, riuscirà a vedere il mondo con occhi diversi. Alla fine dell'opera, Vitangelo Moscarda conclude che per uscire dalla prigionia della vita, bisogna rifiutare il proprio nome (inteso come la rappresentazione di una forma immutabile e statica). Dunque, per vivere ogni istante, bisogna vivere attimo per attimo la vita essendo ogni momento "diversamente sè stesso".

Come tutte le opere Pirandelliane, anche con quest'opera, come spero abbiate già capito dalla storia di sopra, l'autore vuole mandarci un messaggio e farci riflettere su qualcosa. Pirandello ritiene che l'uomo indossi delle maschere, consapevolmente o inconsapevolmente. Queste maschere portano l'individuo a cambiare sempre tutto di sè: atteggiamenti, comportamenti, carattere, modi di fare; e che questi cambiamenti portino quindi la persona ad avere molte "persone" al suo interno, Molte PERSONALITA'. Nel caso della storia da me proposta, bisogna notare il titolo che descrive in pieno l'opera: UNO, NESSUNO e CENTOMILA. 
-Uno perché ogni persona crede di essere singolare e con caratteristiche  particolari; 
-Centomila perché l'uomo, in base alle persone che lo giudicano, ha molte maschere e molte personalità; 
-Nessuno perché in fine, se l'uomo ha 100.000 personalità, non ne possiede nessuna poichè nel cambiare continuo, non riesce a fermarsi e a trovare il suo vero io.

Esempio semplicistico:
VOI siete X e vi ritenete un individio nella media. Agli occhi di A (amico stretto) siete simpatici e agli occhi di B (nemico) siete antipatici. Alla fine: siete nella media, simpatici o antipatici? Giacchè non potete essere antipatici e simpatici contemporaneamente, (2 vostre personalità diverse) siete "nessuno".


Spero che questa mia opinione vi serva come sprone all'acquisto del libro e di riflessione.

Questa storia la ripropongo sempre...

Eccovi un racconto che ho scritto circa 3 anni fa e di cui non ho corretto neanche una virgola cosicchè si capisca come scrive un ragazzino di 13 anni:


Avevo un fratello che era una testa fresca, come si direbbe al giorno d’oggi, che faceva alterare sempre i miei e faceva tutto a modo suo. Nonostante ciò era molto bravo a scuola e aveva logica in abbondanza. Io invece ero un ragazzetto, un ragazzo come tanti, proprio come te. Studiavo un giorno si e dieci no, non facevo mai i compiti a casa e ovviamente i risultati si vedevano: “Ernesto hai preso cinque” diceva la prof di diritto, “Ernesto non mi piace come studi” diceva il prof di Inglese. Per non parlare degli altri professori! Cambiò tutto quando morì mia madre. Mi misi a pensare alla vita e a tutti i suoi rischi, il suo svolgimento e mi resi conto che la mia la stavo buttando nel cestino come fosse un fazzoletto sporco di muco. Allora mi decisi a cambiare, iniziai a studiare tutti i giorni, non troppo ma quanto bastasse, al massimo stavo sui libri due tre ore ma non più. Inoltre decisi di cambiare completamente stile di vita, al posto di andare a mangiare ogni giorno al Mc. Donald, iniziai a imparare a cucinare così da poter preparare tutti i piatti che volevo e non mangiare sempre gli stessi cibi a base di grasso. Oltre questo, decisi di iniziare a frequentare attività sportive come nuoto e calcio. Per quanto riguarda il nuoto, non ero mai stato un perdente, anzi, ero stato sempre veloce e agile in acqua. Era il contrario per quanto riguardava il calcio. Ero una "loffia", come direste voi oggi, non sapevo fare nulla. Avevo solo un buon tiro d’esterno destro ma per il resto niente. Non sapevo palleggiare, non sapevo smarcare, non sapevo marcare, non sapevo stare in porta, insomma sapevo fare zero. Dopo che iniziai a prendere corsi di calcio, imparai finalmente a giocare, non a livello di Maradona, ma me la cavavo ampiamente. Ah, se la mia vita fosse stata sempre così. Purtroppo arrivato a sedici anni, iniziai ad andare in discoteca ogni sera e mio padre non m’impediva ciò poiché mai in casa. Qui iniziai a fumare la prima sigaretta, poi passai allo spinello e poi alla Coca. Ricordo che una sera uscii dalla discoteca sbronzo ma nonostante ciò, giacché mi mancava lucidità, decisi di mettermi al volante della mia auto. Nel tornare a casa, vidi, anzi, non vidi una ragazza che alle 2 di notte stava tornando a casa e la investii. Il giorno dopo mi risvegliai in carcere dato che purtroppo l’avevo investita ma nella mia mente il vuoto più completo: non ricordavo niente, neppure d’essere andato in discoteca ed essermi fatto coca. A quel punto iniziai a fare attività di recupero in carcere: partecipai all’allestimento band del carcere, intrapresi corsi d’arte e poi fui rilasciato per buona condotta dopo quindici anni. Quegli anni li ricordo bene, ma per me era come se fosse passato un giorno e sarei voluto ritornare indietro e non aver iniziato mai ad andare in discoteca. La cosa che più mi dispiaceva fu aver ucciso una ragazza che aveva ancora tutta la vita di fronte a se: chi fui io per portargliela via? Comunque era morta e questo rimorso lo porto tutt’oggi con me. Però, iniziai un’altra vita e decisi di darmi ad una specie di volontariato. Iniziai come volontario, poi andai a lavorare come avvocato a Milano e lì i soldi entravano a palate. Io ero onesto con i prezzi ma a Milano ne succedevano di cose ed io iniziai subito a farmi clienti e quindi soldi. Arrivato ad una bella sommetta, decisi di comprare una villetta nella periferia di Milano e una macchina che desideravo da tanto: comprai una Mercedes classe S. Una "SIGNORA MACCHINA". Poi arrivò Andrea la donna della mia vita. La conobbi a liceo, dove ero diventato professore di diritto. Lei insegnava Storia. Una storia che non conosceva era la storia della mia vita. Nonostante le dissi tutto decise di rimanere con me. Arrivato a cinquantotto anni, dato che con la doppia professione avevo accumulato tanti ma tanti soldi, decisi di investirli in qualcosa. Non azioni, ma un qualcosa che desse la possibilità agli altri di avere quella cosa che avevo tolto alla ragazza dell’incidente: una vita. Fondai un associazione multipla. Ospedale, laboratori di ricerca contro il cancro e “rifugio” per i senza tetto. L’attività mi porto immense soddisfazioni anche se mia moglie morì a settantotto anni, nel momento migliore della mia attività: sembrava che mi aiutasse dall’alto. Ora sono seduto in ospedale a scrivere questa storia e sono in fin di vita. Ragazzi ricordate che c’è rimedio quasi a tutto tranne che alla morte. Sta per esserci una nuova nascita in paradiso: la mia. Spero che anche voi ci possiate arrivare felice come me.

 

Presentazione


Salve, 
Ho deciso di aprire questo blog dopo aver annullato la mia registrazione a Facebook. Prima utilizzavo quel "mezzo di comunicazione" per esprimere le mie idee e opinioni ma mi sono accorto di essere seguito da persone inette che non facevano altro che criticare. A quel punto ho scelto di cambiare totalmente i destinatari dei miei pensieri da "tutti" a "quelli che vogliono" cosicché chi veramente vuole imparare qualcosa può farlo liberamente e senza ritrovarsi nella home del social network le mie frasi. Eccomi quì ora a parlare a "tutti quelli che vogliono", se mai ce ne saranno, e potrete commentare liberamente tutto sia positivamente che negativamente. Ah dimenticavo: mi chiamo F. Ciò significa che non voglio dirvi il mio nome per rimanere nell'anonimato. Ovviamente ciò non vuol dire che non dirò mai il mio nome ma vuol dire che prima o poi lo farò. Il blog nasce con l'intento di creare un luogo di discussione libera dove ogni giorno proporrò un nuovo argomento aspettando vostri commenti. Ovviamente per rendere più "accese" e vive le discussioni vi chiedo solo di pubblicizzare il blog ai vostri amici.
Questo è tutto e quindi ci sentiamo domani.
ps: spero vi piacciano le canzoni